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    CREDO NELLO SPIRITO SANTO

    Questa terza parte del Simbolo è la rivelazione dell’opera dello Spirito negli uomini.

    Gesù dice: "Lo Spirito di verità... voi lo conoscete perché dimora presso di voi e sarà in voi" (Gv 14,17). "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra!" (At 1,8). Questa presenza, questo dinamismo profondo di Gesù nella Chiesa e nel mondo, hanno un nome, sono una persona: lo Spirito Santo.

    In questa parte del Credo non trattiamo dello Spirito santo in quanto persona divina, ma in quanto dono di Dio agli uomini. Infatti noi conosciamo Dio solo mediante i suoi rapporti con noi. Non è facile parlare dello Spirito santo. Ci riesce meno difficile immaginarci il Padre e il Figlio, non fosse altro che per il loro nome: la terra è piena di padri e di figli e questo ci dà la possibilità di trovare una rassomiglianza nel nostro mondo visibile.

    Invece il nome Spirito non ci evoca nessun volto umano, si presenta così astratto che si fa fatica a capire che lo Spirito santo è una persona viva con la quale è possibile instaurare dei rapporti.

    Cerchiamo di conoscere lo Spirito soprattutto attraverso il suo agire. Invisibile in sé, diventa visibile negli effetti che produce.

    È precisamente attraverso gli effetti della sua azione che lo Spirito santo si è fatto conoscere e continua a manifestarsi.

    Spirito vuol dire soffio, vento. Ora provate a disegnare il vento. Il vento non si disegna, non è possibile: si avverte, se ne intuiscono gli effetti. Se voi vedete un filo orizzontale carico di biancheria gonfia e tutta rivolta verso la stessa direzione o le cime degli alberi che si muovono, dite: "Soffia il vento e soffia in quella determinata direzione". Così è dello Spirito santo.

    Il volto dello Spirito è impercettibile. Solo prestando attenzione alle sue manifestazioni e aprendosi alle sue meraviglie si vede lo Spirito. Egli si manifesta nei suoi doni, nei suoi carismi, nelle sue opere, nel mondo e dentro di noi.

    Lo Spirito è l’anima della Chiesa, la sorgente di tutto il suo dinamismo. Gesù manda gli apostoli a predicare (Mt 28,19-20; Mc 16,15-20), ma è lo Spirito che parla attraverso di loro: "Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi" (Mt 10,20). La Chiesa è l’opera realizzata da questi due artefici del Padre: il Figlio e lo Spirito. Questi due grandi operai, Gesù e lo Spirito, lavorano alla stessa opera per la gloria del Padre vivificando l’umanità e sostenendola nella sua fragilità.

    "Senza lo Spirito santo, Dio è lontano; Cristo resta nel passato, il vangelo è una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un potere, la missione una propaganda, il culto un ricordo, e l’agire cristiano una morale di schiavi" (Patriarca Atenagora).

    L’intelligenza umana penetrata dallo Spirito ribalta la scala tradizionale dei valori. Quanto il mondo stima al di sopra di tutto (denaro, salute, cultura, posizione sociale, reputazione, ecc.) diventa veramente relativo per chi ha compreso che solo Dio può colmare il cuore e dargli beatitudine. È lo Spirito che introduce nelle beatitudini. Le beatitudini (Mt 5,1-12; Lc 6,20-24) non sono affatto un insegnamento per pochi privilegiati, ma per tutti i battezzati; sono un’esperienza di vita proposta a ogni discepolo: sono la magna charta, il manifesto cristiano.

    Il cristiano che vive le beatitudini è un pazzo, ma non è il solo: è folle come il suo Dio.

    Lo Spirito è la fonte della libertà cristiana. "Libertà è poter fare ciò che si deve fare" (Montesquieu). Siamo liberi esattamente nella misura in cui possiamo amare gli altri. "Bisognerebbe fare in modo che nemmeno una volta nella vita si abbiano a compiere i propri doveri religiosi, perché costretti o per obbedire a pure convenienze" (Lacordaire).

    La legge è cristiana solo se è interiorizzata nel cuore. Solo l’amore giustifica la legge. Senza l’amore la legge uccide. "Ama e fa’ quello che vuoi" (s. Agostino). "La cosa più importante nella legge del Nuovo Testamento, nella quale consiste ogni virtù, è la grazia dello Spirito Santo, data con la fede in Cristo. Quindi la legge nuova consiste principalmente in questa stessa grazia dello Spirito santo concessa ai fedeli di Cristo" (s. Tommaso. Summa I-II q. 106, a.1).

    Libertà non è libertinaggio, ma servizio e amore a Dio e al prossimo. "Voi infatti siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non diventi un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate al servizio gli uni degli altri. Tutta la legge, infatti, trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso... Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge. Ora quelli che sono in Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito" (Gal 5,13-25).

    La vita dello Spirito d’amore in noi ci fa diventare più uomini, risana le nostre coscienze e i rapporti umani, ristabilisce un clima fraterno ovunque ci troviamo.

    Nello Spirito Santo, la morale diventa la legge di Cristo, la vita di figli di Dio, perché "tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14). Nello Spirito i nostri rapporti con gli altri sono trasformati: siamo fratelli. Lo Spirito santo ci insegna a non cercare solamente la nostra felicità perché sarebbe il modo migliore per non trovarla. Saremo felici solo quando gli altri saranno felici con noi. Lo Spirito è venuto sulla terra per rimettere in sesto l’umanità disfatta, il nostro mondo in cui gli uomini non si comprendevano più (cfr. Gen 11,1-9). La Pentecoste (At 2,1-13) è l’attacco definitivo e già vittorioso contro tutti i nazionalismi, i razzismi e tutti gli "ismi" che dividono e contrappongono gli uomini.

    Le condizioni in cui lo Spirito santo si dà e opera, sono essenzialmente comunitarie. Lo Spirito è dato alla Chiesa. "Quando ricevettero la forza e la luce dall’alto, i capi e i membri della Chiesa nascente non erano separati e dispersi, erano invece riuniti in un medesimo luogo e uniti come un cuore solo e formavano un’unica assemblea di fratelli... Così ogni fratello fu colmato dei doni celesti in quanto formava un’unità morale con tutti gli altri discepoli" (Möhler).

    Lo Spirito Santo ci mette tutti insieme. Fa lavorare all’unico disegno di Dio uomini di ogni estrazione che non s’erano mai incontrati prima di allora. È il grande regista degli incontri umani.

    Lo Spirito Santo è il grande missionario e con lui sono missionari tutti coloro che si lasciano invadere da lui. Nella comunità primitiva, quando si voleva affidare un compito a qualcuno, si cercava chi fosse maggiormente pieno di Spirito Santo come nel caso della elezione dei sette: "Cercate, dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione pieni di Spirito Santo e di saggezza, ai quali affideremo quest’incarico... ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo..." (At 6,3-5).

    Ogni cristiano ha ricevuto lo Spirito ed è inviato in missione a tutti gli uomini indistintamente. La classificazione degli uomini in buoni e cattivi è semplicistica e ingiusta. Naturalmente i buoni saremmo noi e i cattivi gli altri. Spesso questi "cattivi" sono cancellati dai programmi delle nostre attività pastorali e dal nostro orizzonte missionario. Noi possiamo essere missionari verso ogni uomo solo se siamo persuasi che lo Spirito Santo lavora in ogni coscienza.

    "La terra è una grossa bestia. Ci si affatica, ci si avvilisce, ci si prostituisce, ci si uccide, e ci si fa l’abitudine" (Victor Hugo. I miserabili). Ci si fa l’abitudine e ci si dichiara sconfitti in partenza. Solo lo Spirito ci fa capire e credere che il regno di Dio non è al di là, un altro mondo, ma esattamente questo nostro mondo che deve diventare diverso, altro.

    Il nostro mondo continua a essere costruito sull’odio mentre lo Spirito vuole ricostruirlo sull’amore. La fraternità umana è possibile. Possiamo fare uscire il nostro mondo dalla sua logica fratricida e da quella triade diabolica che si chiama uccidere, mentire e giudicare. I cristiani devono essere in prima fila fra coloro che ricostruiscono il mondo sull’amore, il cui vero nome è Spirito Santo.